violanews.com
TERRACCIANO 6,5: Tocca il primo pallone in presa alta al 35′, questo la dice lunga sull’inconsistenza offensiva del Parma senza Cornelius. Gagliolo non centra la sua porta, questo il solo brivido del primo tempo. Il rigore di Kucka era pressoché imparabile, l’aveva intuito. Stoppa Gervinho col piede, anche se l’attaccante del Parma era in offside. Sicuro su Cornelius nel finale. Spegne il fuoco emiliano con una bella uscita alta al 95′, poi si distende su Sprocati e salva tutto.
MILENKOVIC 6: Dà il via all’azione del rigore con un anticipo secco sulla trequarti, poi controlla la controfigura di Gervinho senza affanni. Manesco su Gagliolo, si prende il giallo poco dopo il quarto d’ora della ripresa. Ultimi minuti in trincea.
PEZZELLA 6,5: La guardia su Karamoh è buona, si conferma pericoloso sulle palle alte quando centra il braccio di Darmian e manda Pulgar dagli 11 metri per la seconda volta. Anticipa anche Gervinho le poche volte che l’ivoriano prova a tagliare l’area di rigore. A inizio secondo tempo alza il gomito su Kucka e permette allo slovacco di riaprire la partita dagli undici metri, unica sbavatura in un’ottima gara. Ammonito, salterà il Cagliari.
IGOR 6: Kulusevski non è il più facile dei clienti, ma per uno che ha esordito in viola contro Cristiano Ronaldo non è un problema insormontabile. Karamoh lo salta secco sulla prima occasione del Parma, nella ripresa spende un giallo per fermare una ripartenza pericolosa. Coriaceo.
VENUTI 7: Rischia di segnare un eurogol col sinistro dopo 12 minuti, ma la traversa gli nega la prima gioia personale in Serie A. Coinvolto spesso nella manovra, non fa rimpiangere Lirola nemmeno sullo sprint e si guadagna asfaltando Gagliolo il rigore trasformato da Pulgar. Non è tutto rose e fiori: si perde Gagliolo che sbaglia di testa da buona posizione al 24′. Sgasa su Brugman e lo fa ammonire dopo essersi preso il giallo a propria volta, è lui la nota lieta della serata.
(Dal 46′ LIROLA 5,5: Rimpiazzare lo straripante Venuti di stasera non era facile, lui si limita a svolgere il proprio compito ma perde un pallone sanguinoso poco dopo la metà del secondo tempo. Impalpabile il suo apporto in ripartenza.)
DUNCAN 6: Un po’ impreciso in qualche appoggio, scalda i guantoni di Sepe dopo venti minuti di gioco. Non manca il dinamismo, ma ha le potenzialità per fare molto meglio in fase di possesso. Serve bene Castrovilli con un break che meritava miglior fortuna.
PULGAR 7: Come contro il Chievo nella scorsa stagione, non accusa la pressione del secondo rigore contro lo stesso portiere e batte Sepe con due esecuzioni-fotocopia. Se il calcio fosse un gioco solo di freddezza, probabilmente lui sarebbe candidato al Pallone d’Oro. Per il resto, gioca un’onesta partita di interdizione all’ombra delle mezzali, lasciando a Ribery l’incombenza di costruire partendo dal basso. Ottima chiusura in scivolata su un break di Brugman in area. Match winner.
BENASSI 5,5: Spesso si sostituisce a Ribery come spalla di Cutrone, ma non sembra molto in palla e la sua serata anonima si conclude, purtroppo, con un infortunio a fine primo tempo. Rimandato.
(Dal 48′ p.t. CASTROVILLI 6: Un suo fallo porta alla punizione di Bruno Alves che sfiora la porta di Terracciano. Vorrebbe riscattare la brutta prestazione di mercoledì col Sassuolo, cresce col passare dei minuti e recupera qualche pallone importante. Dà il via all’azione che poteva portare in gol Cutrone. Ancora una volta conferma di avere grossi limiti nel fondamentale del tiro in porta con una conclusione sbilenca su suggerimento invitante di Duncan, ma ci sono segnali di ripresa. Bentornato.)
DALBERT 5: Offre la schiena ad una finta di Kulusevski in avvio, per sua fortuna lo svedese non conclude; fumoso quando si tratta di spingere, se la Fiorentina attacca a destra è perché dall’altra parte si viaggia molto meglio. Non si vede se non per alcune sbavature nemmeno nella ripresa, e la differenza di rendimento tra lui e il suo omologo di destra Venuti è abissale. Ci vuole di più.
(Dall’86’ SOTTIL sv: Ha l’occasione di segnare il primo gol in Serie A nel finale, ma Sepe si produce in un’ottima parata su un tiro non irresistibile. Poco tempo per incidere, ma se Ceccherini avesse segnato dopo il suo affondo a tempo scaduto…)
RIBERY 6,5: Non passano neanche cinque minuti che costringe Brugman a fermarlo con le cattive. Svaria alla ricerca del pallone per alimentare il gioco della Fiorentina, prova a inventare per Cutrone al 16′ senza fortuna. Meraviglioso quando a metà primo tempo ripiega su Karamoh, che potrebbe quasi essere suo figlio, e gli ruba palla. Meno acuti rispetto alle scorse apparizioni, ma tanti falli conquistati, lavoro utile e intelligente al servizio della squadra. Un duro contrasto lo induce al cambio, anche perché non è pensabile una Fiorentina senza il suo leader.
(Dal 66′ CHIESA 6,5: Entra bene in partita e manda in porta Cutrone, sfrutta la sua gamba per rendersi pericoloso mentre il Parma si riversa in attacco e sfiora il gol rientrando sul destro a sei minuti dalla fine).
CUTRONE 5: Che ci sia lui o Vlahovic là davanti, l’attaccante della Fiorentina è sempre lasciato alla morsa dei centrali avversari. Patrick si vede pochissimo nel primo tempo, non va molto meglio nella ripresa quando commette anche qualche fallo nella foga di recuperare palla. La palla buona arriva al 70′, ma calcia addosso a Sepe. Queste occasioni vanno capitalizzate, specialmente quando ne capitano così poche.
(DAll’86’ CECCHERINI sv: Rischia grosso su Kurtic, ma il suo intervento non viene giudicato falloso. Come contro il Sassuolo, si spinge in avanti e, da difensore, spreca una buona occasione.)
IACHINI 6: Tra turnover e piccoli infortuni, schiera un 3-5-2 che si presenta solido di fronte al gioco di rimessa del Parma ma un po’ sterile davanti, con Cutrone molto isolato. Venuti fa il Chiesa a destra e gli dà tutte le ragioni del mondo sulla scelta di rinunciare al numero 25 e a Lirola. Meno fortuna con Benassi, non rischia nulla con Venuti già ammonito ma si priva di quello che era il suo uomo migliore, e la ripresa inizia con il gol del Parma. I suoi ragazzi reggono, legittimando di fatto la sua gestione che risulta nel complesso sufficiente.
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TERRACCIANO 6,5: Tocca il primo pallone in presa alta al 35′, questo la dice lunga sull’inconsistenza offensiva del Parma senza Cornelius. Gagliolo non centra la sua porta, questo il solo brivido del primo tempo. Il rigore di Kucka era pressoché imparabile, l’aveva intuito. Stoppa Gervinho col piede, anche se l’attaccante del Parma era in offside. Sicuro su Cornelius nel finale. Spegne il fuoco emiliano con una bella uscita alta al 95′, poi si distende su Sprocati e salva tutto.
MILENKOVIC 6: Dà il via all’azione del rigore con un anticipo secco sulla trequarti, poi controlla la controfigura di Gervinho senza affanni. Manesco su Gagliolo, si prende il giallo poco dopo il quarto d’ora della ripresa. Ultimi minuti in trincea.
PEZZELLA 6,5: La guardia su Karamoh è buona, si conferma pericoloso sulle palle alte quando centra il braccio di Darmian e manda Pulgar dagli 11 metri per la seconda volta. Anticipa anche Gervinho le poche volte che l’ivoriano prova a tagliare l’area di rigore. A inizio secondo tempo alza il gomito su Kucka e permette allo slovacco di riaprire la partita dagli undici metri, unica sbavatura in un’ottima gara. Ammonito, salterà il Cagliari.
IGOR 6: Kulusevski non è il più facile dei clienti, ma per uno che ha esordito in viola contro Cristiano Ronaldo non è un problema insormontabile. Karamoh lo salta secco sulla prima occasione del Parma, nella ripresa spende un giallo per fermare una ripartenza pericolosa. Coriaceo.
VENUTI 7: Rischia di segnare un eurogol col sinistro dopo 12 minuti, ma la traversa gli nega la prima gioia personale in Serie A. Coinvolto spesso nella manovra, non fa rimpiangere Lirola nemmeno sullo sprint e si guadagna asfaltando Gagliolo il rigore trasformato da Pulgar. Non è tutto rose e fiori: si perde Gagliolo che sbaglia di testa da buona posizione al 24′. Sgasa su Brugman e lo fa ammonire dopo essersi preso il giallo a propria volta, è lui la nota lieta della serata.
(Dal 46′ LIROLA 5,5: Rimpiazzare lo straripante Venuti di stasera non era facile, lui si limita a svolgere il proprio compito ma perde un pallone sanguinoso poco dopo la metà del secondo tempo. Impalpabile il suo apporto in ripartenza.)
DUNCAN 6: Un po’ impreciso in qualche appoggio, scalda i guantoni di Sepe dopo venti minuti di gioco. Non manca il dinamismo, ma ha le potenzialità per fare molto meglio in fase di possesso. Serve bene Castrovilli con un break che meritava miglior fortuna.
PULGAR 7: Come contro il Chievo nella scorsa stagione, non accusa la pressione del secondo rigore contro lo stesso portiere e batte Sepe con due esecuzioni-fotocopia. Se il calcio fosse un gioco solo di freddezza, probabilmente lui sarebbe candidato al Pallone d’Oro. Per il resto, gioca un’onesta partita di interdizione all’ombra delle mezzali, lasciando a Ribery l’incombenza di costruire partendo dal basso. Ottima chiusura in scivolata su un break di Brugman in area. Match winner.
BENASSI 5,5: Spesso si sostituisce a Ribery come spalla di Cutrone, ma non sembra molto in palla e la sua serata anonima si conclude, purtroppo, con un infortunio a fine primo tempo. Rimandato.
(Dal 48′ p.t. CASTROVILLI 6: Un suo fallo porta alla punizione di Bruno Alves che sfiora la porta di Terracciano. Vorrebbe riscattare la brutta prestazione di mercoledì col Sassuolo, cresce col passare dei minuti e recupera qualche pallone importante. Dà il via all’azione che poteva portare in gol Cutrone. Ancora una volta conferma di avere grossi limiti nel fondamentale del tiro in porta con una conclusione sbilenca su suggerimento invitante di Duncan, ma ci sono segnali di ripresa. Bentornato.)
DALBERT 5: Offre la schiena ad una finta di Kulusevski in avvio, per sua fortuna lo svedese non conclude; fumoso quando si tratta di spingere, se la Fiorentina attacca a destra è perché dall’altra parte si viaggia molto meglio. Non si vede se non per alcune sbavature nemmeno nella ripresa, e la differenza di rendimento tra lui e il suo omologo di destra Venuti è abissale. Ci vuole di più.
(Dall’86’ SOTTIL sv: Ha l’occasione di segnare il primo gol in Serie A nel finale, ma Sepe si produce in un’ottima parata su un tiro non irresistibile. Poco tempo per incidere, ma se Ceccherini avesse segnato dopo il suo affondo a tempo scaduto…)
RIBERY 6,5: Non passano neanche cinque minuti che costringe Brugman a fermarlo con le cattive. Svaria alla ricerca del pallone per alimentare il gioco della Fiorentina, prova a inventare per Cutrone al 16′ senza fortuna. Meraviglioso quando a metà primo tempo ripiega su Karamoh, che potrebbe quasi essere suo figlio, e gli ruba palla. Meno acuti rispetto alle scorse apparizioni, ma tanti falli conquistati, lavoro utile e intelligente al servizio della squadra. Un duro contrasto lo induce al cambio, anche perché non è pensabile una Fiorentina senza il suo leader.
(Dal 66′ CHIESA 6,5: Entra bene in partita e manda in porta Cutrone, sfrutta la sua gamba per rendersi pericoloso mentre il Parma si riversa in attacco e sfiora il gol rientrando sul destro a sei minuti dalla fine).
CUTRONE 5: Che ci sia lui o Vlahovic là davanti, l’attaccante della Fiorentina è sempre lasciato alla morsa dei centrali avversari. Patrick si vede pochissimo nel primo tempo, non va molto meglio nella ripresa quando commette anche qualche fallo nella foga di recuperare palla. La palla buona arriva al 70′, ma calcia addosso a Sepe. Queste occasioni vanno capitalizzate, specialmente quando ne capitano così poche.
(DAll’86’ CECCHERINI sv: Rischia grosso su Kurtic, ma il suo intervento non viene giudicato falloso. Come contro il Sassuolo, si spinge in avanti e, da difensore, spreca una buona occasione.)
IACHINI 6: Tra turnover e piccoli infortuni, schiera un 3-5-2 che si presenta solido di fronte al gioco di rimessa del Parma ma un po’ sterile davanti, con Cutrone molto isolato. Venuti fa il Chiesa a destra e gli dà tutte le ragioni del mondo sulla scelta di rinunciare al numero 25 e a Lirola. Meno fortuna con Benassi, non rischia nulla con Venuti già ammonito ma si priva di quello che era il suo uomo migliore, e la ripresa inizia con il gol del Parma. I suoi ragazzi reggono, legittimando di fatto la sua gestione che risulta nel complesso sufficiente.